#LanServiceON – Cos’è davvero la virtualizzazione e perché oggi se ne parla tanto. Tutto quello che serve sapere
La virtualizzazione delle risorse ha segnato un vero e proprio spartiacque nella storia dell’information technology, innescando a tutti gli effetti un radicale processo di accelerazione nei processi di trasformazione digitale delle nostre aziende.
La virtualizzazione ha letteralmente rivoluzionato il mercato IT, avviando una nuova stagione tecnologica e commerciale, quale principale tecnologia abilitante del cloud computing, che consente di ripensare integralmente i modelli organizzativi dei sistemi informativi aziendali, avvalendosi di infrastrutture hardware-software e ambienti di sviluppo, astratti rispetto ai sistemi fisici su cui sono implementati nei data center dei CSP (cloud service provider).
Secondo Statista, la virtualizzazione dei data center vale oggi un mercato da 11,23 miliardi di dollari, la virtualizzazione delle reti private (VPN) 45 miliardi di dollari, mentre il mercato globale per i servizi in cloud pubblico si aggira attorno ai 679 miliardi di dollari annui, destinati a crescere fino ai 1062 miliardi previsti per il 2028, con una crescita media annua pari al 11,37%.
Vediamo cosa si intende oggi per virtualizzazione e cosa devono fare le aziende per ottenere i maggiori vantaggi grazie al suo impiego.
Virtualizzazione: cos’è e quali sono le sue origini
Le tecnologie di virtualizzazione consentono di astrarre le risorse fisiche dell’hardware e renderle disponibili in forma virtuale, in locale o attraverso la rete internet, come avviene nel caso dei servizi in cloud pubblico.
Le macchine virtuali vengono configurate mediante un hypervisor, applicazione che si occupa di consolidare l’hardware di un server fisico a livelli, valorizzando in maniera efficiente le risorse che vengono rese disponibili via software. Per tali ragioni, gli elementi IT che vengono erogati mediante servizi di virtualizzazione vengono spesso associati alla dicitura “software defined”.
Grazie alla virtualizzazione, un’unica macchina fisica può alimentare risorse per più macchine virtuali, che l’hypervisor permette di configurare nelle specifiche hardware e software, ivi compresi i sistemi operativi e le applicazioni, ed avviarle mediante istanze.
La virtualizzazione si basa su concetti che risalgono ai lontani anni Sessanta e Settanta, per la configurazione dei mainframe IBM. Tuttavia, la popolarità di tale tecnologia è esplosa una volta raggiunta la necessaria maturità tecnologica e computazionale, a partire dagli anni Novanta, trovando la definitiva consacrazione grazie all’avvento del cloud computing, pur continuando a costituire un solido punto di riferimento anche per le infrastrutture IT on-premise.
Virtualizzazione: le principali tipologie
A partire dalla virtualizzazione dei server, che costituisce tuttora la tipologia di virtualizzazione più popolare, oggi il mondo “software defined” coinvolge in buona sostanza tutti gli elementi IT, come sostiene il nostro solution architect, Fabrizio Puppo: “Oggi ci sono pochi limiti in ambito di virtualizzazione. Parliamo infatti di “software defined” in generale. Lo impieghiamo molto per lo storage e il network, sia interno che esterno, quindi sia LAN che WAN (Wide Area Network). I vantaggi della virtualizzazione sono evidenti. In quanto software defined, abbiamo una maggior semplicità di gestione e una facilità innata nello scalare le risorse virtuali, con notevoli benefici in materia di sicurezza e contenimento dei costi rispetto alla tradizionale infrastruttura fisica”.
Oggi le principali tipologie di virtualizzazione riguardano:
- Virtualizzazione dei server
- Virtualizzazione dei dati
- Virtualizzazione dei sistemi operativi
- Virtualizzazione degli storage
- Virtualizzazione della rete
- Virtualizzazione degli ambienti desktop (VDI)
Quest’ultimo segmento rappresenta uno degli elementi più rappresentativi dell’offerta di LANSERVICE, come ci conferma ancora una volta Fabrizio Puppo: “La virtualizzazione oggi rappresenta un processo per gestire i data center in maniera molto agile e sicura. […] Questa tecnologia ha vissuto una forte accelerazione durante la pandemia, poi non si è più tornati indietro, perché è stato compreso ed apprezzato il suo contributo nel dare accesso rapido alle applicazioni e ai sistemi aziendali in totale sicurezza. Uno dei principali prodotti in questo contesto è un prodotto VMware. Il VDI per LANSERVICE costituisce una pietra miliare. Nell’attuale varietà del cloud, VDI oggi potrebbe sembrare superabile, ma i numeri ci dicono come sia ancora centrale per moltissime aziende”.
I sistemi VDI consentono alle aziende di ottenere nuove macchine per i propri utenti nel giro di pochi secondi, mediante la personalizzazione di istanze preconfigurate, anziché dover attendere ore per installare e configurare i singoli sistemi fisici, come avviene nel contesto IT tradizionale.
Tra i vantaggi più apprezzati dei VDI vi è il fatto che tali sistemi vengono aggiornati e mantenuti dai provider in termini di funzionalità e sicurezza, in maniera peraltro del tutto trasparente per le aziende clienti, a cui rimane in capo la sola responsabilità di occuparsi della definizione degli account e delle autorizzazioni di accesso.
Quando virtualizzare
Dopo aver preso atto dei vantaggi che la virtualizzazione è in grado di introdurre nei processi aziendali rispetto alle infrastrutture tradizionali, le imprese possono valutare strategie ed opportunità relative alla sua effettiva implementazione, grazie all’apporto di consulenti ed esperti capaci di analizzare gli obiettivi di business e tradurli operativamente in soluzioni IT capaci di soddisfarli.
Oltre ai vantaggi più comuni nativamente offerti dal cloud computing, le tecnologie di virtualizzazione costituiscono molto spesso la miglior alternativa nei seguenti casi.
- Modern workplace: il paradigma del lavoro ibrido non può prescindere dall’impiego di dati e sistemi da remoto, a cui accedere in totale sicurezza. Il VDI costituisce una soluzione ideale in questo contesto.
- Differenti ambienti di sviluppo: il ciclo di vita del software cloud native vede disponibili ambienti di sviluppo pensati appositamente per eseguire qualsiasi applicazioni, come i container e le architetture serverless.
- Differenti sistemi operativi: quando si presenta la necessità di lavorare ed erogare servizi su più sistemi (Windows, Linux, iOS, Android, ecc.) l’impiego di macchine virtuali permette di avviare istanze preconfigurate, con ambienti separati e isolati, per ottenere una disponibilità immediata delle applicazioni. Questo approccio consente enormi risparmi di tempo e costi rispetto all’impiego di più macchine fisiche.
- Ricerca e testing di nuove applicazioni: un ambiente virtualizzato consente di fare test in maniera più veloce, pratica ed economica, grazie alla disponibilità di istanze multiple che possono essere rapidamente configurate ed eseguite per valutare differenti soluzioni.
Quale soluzione scegliere nel mercato della virtualizzazione desktop? VMware, e non solo
Il 2023 è stato scosso dalla definitiva acquisizione di VMware, indiscusso leader nell’ambito delle tecnologie di virtualizzazione, da parte della holding Broadcom, che ha immediatamente intrapreso una strategia molto decisa per ristrutturare e rendere più competitiva sul mercato l’azienda, da poco uscita dall’orbita di Dell Technologies.
Dopo la divisione della VMware originale in quattro nuove unità sotto l’unico cappello della holding, Broadcom ha cessato e rivoluzionato i partner program, lasciando il proprio canale di distribuzione e i relativi clienti in una situazione di generale incertezza.
Secondo Fabrizio Puppo, si tratta di una novità destinata ad avere un notevole impatto sul mercato della virtualizzazione, di fronte alla quale LANSERVICE si è fatta trovare preparata: “E’ un’acquisizione epocale, non potremmo definirla altrimenti, ed ha fatto davvero molto rumore. Se ne parla tanto e non è chiaro nemmeno a noi cosa succederà. Abbiamo una storia fatta di molti clienti che utilizzano questa tecnologia e un rapporto con il brand stesso che ci auguriamo di poter proseguire. I clienti sono preoccupati da vari aspetti, in primis il probabile aumento dei costi delle licenze che deriva dal passaggio al modello a subscription del prodotto, quando le licenze permanenti non saranno più mantenibili”.
Se Broadcom dovesse rivoluzionare le proprie strategie commerciali, potrebbe verificarsi l’opportunità di un cambiamento anche sul piano tecnologico: “In LANSERVICE – spiega Puppo – abbiamo con VMware partnership di vecchia data. Sin da subito abbiamo adottato le loro soluzioni, anche se il nostro approccio era e rimane vendor independent, per consigliare ai clienti la scelta più idonea ai fini di soddisfare le loro effettive esigenze IT”.
Esistono dunque alternative valide: “Oltre a VMware – analizza Puppo – che costituisce il nostro vendor e partner principale nell’ambito della virtualizzazione, utilizziamo altre tecnologie, sia open che closed source. Le tecnologie VMware rimarranno, è solo una questione di costi, per cui se il cliente ritenesse opportuno effettuare altre scelte possiamo valutare alternative concorrenti per risolvere in maniera puntuale le sue esigenze di virtualizzazione. Gli scenari per gli attuali clienti VMware possono vedere un affiancamento ad altre tecnologie o addirittura una sostituzione integrale qualora i costi fossero ritenuti eccessivi. Siamo in grado di prevederlo ed affrontarlo con loro, grazie ad un’esperienza di trent’anni sul mercato”.
Alla domanda relativa a dovrebbe fare pertanto un cliente VMware in questo momento, Fabrizio Puppo risponde senza indugi: “Se io fossi un cliente VMware sinceramente mi sentirei abbastanza tranquillo e valuterei il punto della situazione con il partner. Sono convinto che al di là di quanto si sente in giro, Broadcom non abbia alcun interesse a perdere clienti e VMware rimane una realtà tecnologica di prim’ordine. Rimango dell’idea che continueranno ad esserci soluzioni adatte per tutti, anche se non possiamo ad oggi ignorare l’incognita rappresentata dai costi. In ogni caso il mercato della virtualizzazione presenta alternative che, soprattutto in ambiti molto particolari, possono costituire un’alternativa addirittura migliore e vanno valutate cliente per cliente, sulla base delle sue effettive necessità”.